venerdì 24 aprile 2009

Tra William Shakespeare e Freddie Mercury

“L'uomo nel cui cuore la musica è senza eco, che non si commuove ad un bell'accordo di suoni, è capace di tutto, di ferire, di tradire di rubare. Non fidarti di lui, ascolta la musica”.

Shakespeare.

Emozione. La musica regala emozioni. Ogni singola nota all’interno di una canzone può provocare uno stato d’animo, una sensazione, uno stimolo, e forse per questo la mia vita è sempre stata accompagnata da canzoni, note, strumenti, e mi ha sempre aiutato a superare i momenti difficili e a rallegrare quelli già positivi.



Ricordo che frequentavo il primo o il secondo anno delle scuole medie, ai tempi era appena uscito il lettore cd, mio padre ne aveva uno e, settimanalmente, noleggiava cd in un negozio e li copiava su delle musicassette.

Fu proprio da una di queste copie che mi arrivò in mano questa cassetta, rimanendone

completamente folgorato.: “Live at wembley ‘86” dei Queen.

Così con il tempo iniziò a balenare l’idea di fare qualcosa.

Cantare mi faceva stare bene, mi rasserenava e quando cantavo sentivo di essere io e la musica, le persone che erano vicine svanivano in quei 4-5 minuti … eravamo solo la musica ed io!

Fu un escalation graduale logicamente, dapprima ogni tanto cantavo qualche canzone con mio padre, poi ho iniziato a cantare da solo saltuariamente, poi sempre più spesso, fino a che ogniqualvolta potevo cantare lo facevo.

Le debolezze, i dolori, i pensieri, gli stress della vita, tutto svanisce perché in quel momento la musica, la melodia, le note della canzone, si trasformano in un elisir di sensazioni che ti scorre all’interno come un fiume e che ti fa dimenticare di tutto, ti trasforma, e ti da la forza di continuare, di camminare, di correre verso la metà che ti sei prefissato, verso la tua vita.

Cri

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