domenica 31 maggio 2009

Filastrocche pessimiste II

Taglia la strada l'ombra di un lampione
E' come fermarsi sull'orlo di un burrone
ed ora come faccio?lo posso superare?
Tengo un cuore di cartone tra le mani,
e ho un cuore d'alluminio che brilla, come fossero due fari.
Ho una mongolfiera a forma di cuore per passare oltre il burrone
e passato il primo c'è il secondo lampione,
ed è tempo di ricominciare...
Miriam sulla macchina ci muore,
è caduta nel burrone,
perché qualcuno rubato le aveva
il cuore che volava!”

Ora voi direte....ma che è sta roba!
Provate a leggerla ad alta voce, cercate di rendere al meglio la punteggiatura,
datele un colore, cercate di viverla in prima persona...come se fosse una metafora della vostra vita
ed infatti è questo che è!
C'è chi ce la fa...cade e si rialza...
e chi è sensibile che a volte decide di non riprovarci più a saltare il “burrone”.
Questa filastrocca volerà sulle note della vostra voce...
Avrà il colore che voi avrete deciso di darle,
significherà per voi e per gli altri quello che avrete voluto esprimere.
Così con queste poche, piccole e povere parole
dette magari sommessamente, o strascicate soli davanti ad un pc
avrete provato una piccola esperienza teatrale.

Il teatro è fatto di parole, di musicalità, di corpi, di persone...
non c'è tecnica che tenga quando a parlare è l'anima!

Ma'

giovedì 28 maggio 2009

Nature morte filosofiche

Il provocatorio filosofo francese del postmoderno e del simulacro Jean Baudrillard ,scomparso nel 2007, ha voluto salutare il mondo guardandolo attraverso un obiettivo fotografico.
Scrive:”La fotografia è il nostro esorcismo. La società primitiva aveva le maschere, noi abbiamo le immagini fotografiche (…) L’evento più importante della storia moderna è l’assassinio della realtà. Internet ,la televisione, la pubblicità attraverso l’incantamento estetizzante delle loro immagini, hanno reso la comunità globale un’ immensa platea di spettatori.”



In mostra fino al 7 giugno a Reggio Emilia all’interno di Fotografia Europea
www.fotografiaeuropea.it
P.M.

mercoledì 20 maggio 2009

Filastrocche pessimiste


Cambio di scena
e tutto finisce in una sera,

scivola via in una goccia di vino,
che si scioglie in un sonno supino...
e gli angeli viola del mondo
che piangono sorridendo.

Un chiacchiericcio di musica sfatta,
assuefatta,

dolcissima, come stelline di zucchero bianco
e l'attore si gira su un fianco,
ormai è vecchio e stanco!

Ricorda di un neo sbarazzino
e di un sorriso di lacrime pieno,
sollievo e sospiro....

Una visione,
una goccia scivola via sulla fronte
e sulle sue impronte cammina altra gente.”

E' venuta l'ora di svelare un retroscena...

"L'uomo nero non è morto
ha gli artigli come un corvo
fa paura la sua voce/prendi subito la croce
apri gli occhi resta sveglia non dormire questa notte.."

E' così che inizia la filastrocca dei bambini del film “Nigthmare on the Elm street”,
molte altre filastrocche celebri e non cantano del buio, della notte,
dei pensieri e dei sogni che tormentano chi di dormire non ne vuole sapere.
Qui a non volerne sapere del sonno è un attore che “ormai è vecchio e stanco”.
I ricordi lo tormenteranno per molto tempo,
perchè la sua carriera è finita in una sera tra festeggiamenti e congratulazioni.
“Sulle sue impronte cammina altra gente” questo è il prologo del cambio scena...
l'attore è consapevole già prima calcare il palco per l'ultima volta che intriso in questo suo ultimo trionfo c'è già l'ombra di qualcun altro,
qualcuno che ripercorrerà le sue orme sulla scena, che reinventerà i suoi personaggi.
Il suo ricordo andrà perduto perchè è la commedia che rimarrà, l'attore è l'operaio,
mentre il personaggio è protagonista.
Questo è il contratto che tutti gli attori sanno di aver firmato...chi avrà il coraggio di firmare e sapere di venire dimenticato?

Ma'

giovedì 7 maggio 2009

The air is on fire

The air is on fire (trad. L’aria ha preso fuoco) è a tutt’oggi la mostra più importante mai consacrata all’opera di David Lynch.

Sin dai primi anni trascorsi all’accademia di belle arti di Filadelfia, David Lynch ha dedicato, senza sosta, una parte consistente della sua attività creativa alla pittura.

La mostra fu presentata per la prima volta a Parigi, dal 3 marzo al 27 maggio 2007 e poi (con mia somma sorpresa) a Milano dal 9 ottobre 2007 al 23 gennaio 2008.

La mostra riunisce tutte le forme espressive di un artista proteiforme che ha sempre perseguito, sin da piccolo, il desiderio di essere pittore.

Allestita e progettata dallo stesso Lynch, The air is on fire presenta un gran numero di opere realizzate tra il 1960 e oggi: quadri, fotografie e oltre 500 tra disegni e schizzi, conservati con cura, ma apparentemente senza rispettare nessun principio organizzativo.

Mentre i suoi primi cortometraggi sono proiettati in una piccola sala che sembra ispirarsi al film Eraserhead (1977), Lynch trasforma così un’idea in uno spazio nel quale un visitatore può entrare.

Ed è qui che voglio arrivare.

Guardando i dipinti e i disegni di Lynch, si ha l’impressione di entrare in un mondo in cui si è costantemente in pericolo. In un mondo di doppi di noi stessi. Ma malvagi. Una sorta di universo parallelo che ritroviamo anche nei suoi film.

Nei film di Lynch sembra che i protagonisti siano in procinto di perdere il controllo da un momento all’altro. Come se un certo controllo incosciente – se possiamo chiamarlo così – possa improvvisamente venire a mancare, liberando i demoni che vivono in noi.

Nei quadri e nei disegni di Lynch proviamo spesso questa sensazione e sovente ci sentiamo come liberati.

Per questo The air is on fire merita l’attenzione che si attribuirebbe ad un grande evento. Perché è la monografia definitiva dedicata a un artista tutt’ora attivissimo, ma anche metaforico manuale d’istruzioni sui progetti futuri di questo assoluto genio artistico.

La mostra ha il pregio, di farci conoscere un David Lynch inedito e dal talento poliedrico, soprattutto per noi italiani abituati a relegarlo a mero regista cinematografico.

Consiglio a tutti di recuperare qualche monografia sulle sue opere e di farsi catturare dai temi ricorrenti, dalle paure e delle inquietudini che popolano il suo grottesco mondo.


Letture consigliate:
Catalogo David Lynch, Fondation Cartier pour l’art contemporain.

Lynch On Lynch, Chris Rodley. Baldini & Castoldi

In acque profonde, David Lynch. Mondadori.

Dade