venerdì 28 giugno 2013

Caro me stesso

Tu dici di avere la verità, ma io non la voglio. Dici di avere il tempo declinato correttamente, ma io non mi ci riconosco. E ancora, dici di essere giusto, ma solo la Natura è giusta. Mi hai detto che la strada deve essere dritta e sicura, ho accettato di non prendere scorciatoie e di non fermarmi nell’oasi della finta sicurezza, ma ho sempre visto le vie sterrate come le librerie migliori da cui attingere. Mi hai concesso la scelta, bene o male, ho scelto il vero come scopo del mio giudizio critico. Hai permesso che mi trovassi ed io, ho fatto in modo di riconoscermi anche quando la routine dei giorni che vivo, mi cela nella sua apatia. Mi hai mostrato il modo di comunicare, l’ho creduto uno sfogo anche se poi, in realtà, scrivere mi sta rimettendo a nuovo. Mi hai dichiarato guerra, tentando di distruggere quei sogni che, proprio tu, mi avevi insegnato a costruire. Mi hai sottovalutato, sai?


Bob

venerdì 7 giugno 2013

Tirando le somme

Sono ancora Bob. Quello che cammina e che si sente un re solo se si siede su di una panchina. Ho sempre una voce in testa che prova a confondermi e, ancora, riesce a farlo. Non capirò il mondo, me ne sono fatto una ragione ormai, questo lo lascio tentare a te e, nel caso ci riuscisti, ruberò le tue certezze: alcune le trascriverò mentre le altre, te le riconsegnerò sotto forma di nuovi dubbi. Continuo ad osservare la vita dietro lenti scure, dai miei occhi ho già visto troppo. Anche la rabbia che porto al guinzaglio è la stessa come la fame e il desiderio di saziarla. Mi gusto ancora i miei giorni, alla mattina sanno d’oro e alla notte, continuo a masticarli mentre guardo i miei sogni tessersi. Sono ancora Bob, quello degli Insoliti Balordi. La pianta dei miei piedi è cresciuta nel tempo, ma la suola di ogni scarpa è sempre dedicata alla strada. Impaziente di diventare grande e ora, darei il mio braccio sinistro per ricordarmi bambino. La scrittura mi ha dato la possibilità di sentirmi libero, costringendomi alla fuga. Ho scelto di fare a modo mio. E tu, chi sei?
Bob

sabato 18 maggio 2013

Racchiuso nell'iride


Il cielo è una banda nera attraversata da una fitta pioggia ed io, perso me stesso, ricerco punti per potermi iscrivere.
Allora, mi riconosco nelle pareti delle case, nei volti dei miei simili e nel silenzio di uno sbuffo d’aria. Nelle grida dei bambini e nei capricci degli adulti. Nei passi di una canzone e in quelli fatti, se mi volto a guardare la mia strada. Mi ritrovo in una famiglia di cui ne condivido le sorti e ne scrivo alcune parti. In una passione, pazza e dai colori del cielo e della notte. Nella bellezza e nelle ombre della vita; nel piacere e nella sofferenza.
Mi rispecchio negli amici, quelli veri e quelli di facciata, perché i primi non esisterebbero se non ci fossero i secondi. Nella Natura e in ciò che racconta nel mio tempo. E ancora nei ricordi, quelli della fanciullezza, della gioventù e della mia età. Nelle contraddizioni. Nel tuo sguardo e nel tuo sorriso.
Mi riconosco in un momento, nel suo essere perfetto e indiscutibile poiché, non ha metri di paragone essendo lui origine e fine di un mondo.
Nel buio di una stanza, tratteggio questo paesaggio racchiuso nel mio iride. Forse, questa notte non mi ritroverò, ma so che sono lì, nascosto fra di voi e raccontato nelle vostre parole.

Bob

mercoledì 8 maggio 2013

Punto alla luce di un sole primaverile


Penso che la ricerca di un finale sia un problema psicologico e che la Vita si sia tolta da questo impiccio, come anche da altri dilemmi legati alla Ragione.

La Vita è eterna, senza fine. C’era prima che io arrivassi in questo mondo e, ci sarà anche quando me ne sarò andato. Così essendo, la Vita si manifesta come puro istinto, spoglia dai dettami della mortalità e dalle regole della ragione.

Credo allora che non mi resti nient'altro da fare, se non tentare di domare quest’impeto con il mio solo intelletto, delimitando con questo prossimo punto un altro tratto della mia vita.

Bob

domenica 5 maggio 2013

Retrospettiva di un colore

Hai mai guardato i colori da dietro? Intendo quando ormai sono passati e vedi nelle loro ombre la loro forma? Se non hai mai visto i colori da dietro, prova a farlo. Fatti aiutare dalla tua fantasia, se credi di non riuscirci. Solo allora comprenderai di cosa sono fatti i colori. Il rosso ti sembrerà un gatto che insegue un gomitolo di lana; il giallo ti apparirà come un grosso asteroide pronto a schiantarsi contro un piccolo albero e il blu, un triceratopo con il mal di pancia.

Bob

giovedì 25 aprile 2013

La mia Liberazione


Si squarcia il soffitto della mia città. La luce passa in quel buco e sembra che sia qui al mio fianco.

Peso il mio bagaglio, le nuvole salate, gli sguardi dolci, le vittorie, le sconfitte e le volte in cui ho pareggiato. Lo faccio come se fosse facile annaspare in questo Paese e resistere senza dire niente, lottando speranzoso.

Sono tempi duri per i sognatori, per i cercatori di Spirito, per gli abitanti del’Isola che non c’è.  Resta la grammatura di un foglio per raccontare una storia, dipingerne la strada e animarne il volto.

Bob

giovedì 18 aprile 2013

Fortuna all'alba


Si spengono le stelle e la luna fa fagotto per lasciare il cielo al sole. I colori dell’alba sono gli stessi da che il mondo esiste, ma cambiano con il trascorrere del tempo perché filtrati dalla mia esperienza. In questi momenti il giorno mostra tutto il suo potenziale, e il creato rinasce nelle ombre che la luce traccia sulla terra. Mi ritrovo qui a immaginare la mia rotta e ad appuntare parole che in futuro potrebbero servirmi, riepilogando ciò che non sono e ciò che la fortuna mi ha permesso di definire. Saluto i passanti che vanno a lavoro e mi metto a dormire.

Bob

lunedì 15 aprile 2013

Linea

La vita è una linea, trova la tua e tracciala.

Bob

venerdì 12 aprile 2013

Strada Nuova


Guardo la mia città per poterla dipingere. 
Traccio le pareti delle case e le chiudo con i tetti. Unisco le storie di quei mattoni con una strada: un numero illimitato di ciottoli posti uno accanto all'altro come in un mosaico. Abbellisco con i colori qualche vetrina; metto i fiori su alcuni balconi e faccio sventolare una tenda rossa dalla finestra aperta del quarto piano del terzo palazzo a sinistra di quel lampione piantato a terra. 
Non piove e il cielo ha deciso di allungare la luce della sua giornata, spostando di qualche ora quel tramonto che, solo pochi giorni fa, avrebbe già indossato l’abito scuro della notte.
In questa via non ci sono macchine e il traffico è un affare dei pedoni. Un fiume di persone che camminano dal basso all'alto, avanti e indietro, dall'alto al basso. 
Mi disegno in questo paesaggio cittadino. Sono proprio lì, non mi vedi? Sono quello sempre in viaggio, ma che non ha con sé nessuna valigia.   

Bob

martedì 2 aprile 2013

Personaggi con autore

I Cascatori sono un po' come i Camminatori, solo che cascano e si rialzano, cascano e si rialzano, e vanno avanti così, fino a quando non sono arrivati dove dovevano giungere, incuranti delle difficoltà che incontreranno sul loro percorso.

Bob

giovedì 28 marzo 2013

Rimbalza


I miei pensieri disegnano il paesaggio che scruto, e i miei limiti tracciano la linea dell’orizzonte di questa notte. Saltella, inciampando di tanto in tanto, un’idea. Ogni volta che cade, si rialza e ricomincia a rimbalzare più in alto di prima. Non so dove abbia cominciato e dove finirà il suo moto e, se dovessi chiederglielo, nemmeno lei saprebbe rispondermi, ne sono sicuro. Così, non la disturbo e la lascio libera di girovagare fra le trame dei miei pensieri.

Che strana questa notte appena conclusa.

Bob

sabato 23 marzo 2013

Abbiamo

Abbiamo mondi che vorremmo trattenere e frammenti di tempo che ci tengono uniti. Abbiamo i carillon per far suonare la musica e condurci nei ricordi, dove l’infinito nasce e il tempo non ha ore.

Bob

lunedì 11 marzo 2013

FOTO RICORDO


Ricordati da bambino.
Guarda il tuo mondo con meraviglia e gratitudine. La Meraviglia è la compagna di giochi di ogni fanciullo e la Gratitudine, l’unico valore che porta con sé, capace di arricchire anche se non ha moneta.   

Fallo nel momento più inopportuno. Che ne so: a lavoro, dal salumiere, in coda ad uno sportello o, sull’autobus. I bambini sono sempre inopportuni, il Mondo per loro è ancora una terra verde da scoprire e coltivare; comprendere e conquistare.

Ricordati da bambino.
Vivi almeno una volta al giorno. Se non ci riuscirai per colpa della difficoltà del tuo cammino, rileggi queste mie parole. Scrivile su un foglio bianco e appendile al frigorifero di casa, saranno lì ad attenderti, ma prima di tutto ciò, facci un disegno sotto.

Disegna come se fossi all’asilo. A tema libero, in bianco o in nero, decidi tu, amico mio: partito uomo all’inizio del testo e tornato bambino proprio con il tuo disegno, dopo il mio saluto.

Bob

domenica 24 febbraio 2013

Inquadrature d'attimi


Due grandi magnolie, una a destra e l’altra a sinistra della passatoia,  li proteggevano dalla pioggia. Pioveva, in quel mezzogiorno d’inverno. 

Camminavano sulla passatoia della loro casa.

Lei si era trasferita dalle colline in pianura, per amore di suo marito. Vestiva in jeans, giubbotto alla moda verde, sciarpa e uno di quei cappelli estrosi che si concedono le persone autoironiche.

Lui era nato in quella casa, uno dell’ultima generazione nata nel focolare domestico, figlio genuino della vita. Aveva un paio di pantaloni a scacchi, un cappotto grigio scuro e in testa, una coppola stile golfista.

Un blues suonava nella mia mente nell’osservarli in quegli attimi. Era il loro Blues.

Sfilavano su quella passatoia divenuta passerella, fatta di pietre levigate e unite come in un mosaico, in equilibrio fra loro e con il mondo.

Si guardarono in volto e si sorrisero prima con gli occhi, poi con il volto e infine con le labbra, timidi e vivi come in gioventù.

Capisco, forse, che il segreto della felicità è intuire il suo scorrere nel tempo, e che, se lo comprendi con un’altra persona, si chiama amore.

Bob

Parole

Se dovessi usarne una per definirle tutte, giocose sarebbe la parola giusta, e quelle che preferisco, sono quelle parole che non si possono animare ma di cui l'anima ha bisogno di parlare.

Bob

lunedì 4 febbraio 2013

A noi, ancora i sogni


Scritte nelle stelle vi sono le vicende degli dei. Appena più sotto, qualche centinai di migliaia di metri sotto, splende la notte capovolta.
Un’immensa distesa di luci che contorna la terra ferma e si sofferma ad ammirare le onde dei mari e degli oceani, che s’infrangono sugli scogli. Luci che come le stelle sono narratrici di storie, quelle umane.
Se le prime, quelle degli dei, hanno ormai passato il giudizio del tempo, divenendo mito; le altre, quelle degli uomini, combattono senza sapere quale sarà il loro destino.
Queste due notti sono accomunate dalle parole con cui vengono narrate e dalla luna, sapiente scrittrice di questi due mondi, che, preferendo noi agli dei, nasconde sul suo lato oscuro le parole con cui la notte ci consente di sognare.

Bob

martedì 8 gennaio 2013

Il blues del 2012


Questo è il blues del 2012. 
E’ il blues delle portiere rigate, delle colazioni al bar, delle gite. E’ il blues delle domeniche mattina, quelle che ti svegli presto anche se non hai la sveglia; delle parole a vuoto e di quelle vuote. E’ il blues degli amici, di quelli che rivedi in foto e di quelli che ancora vedi per un caffè o un pocket coffe. 
Il blues del 2012 è anche quello dei sorrisi, delle urla, dei baci, dei calci e delle pallonate. E’ quello dei fili tagliati; quello dei confini ormai superati e dei prati verdi in cui correre e rincorrere. Della nebbia, delle nuvole, della pioggia, della neve e del vento, in questo blues il sole lo escludo apposta. 
E’ il blues dei tortellini in brodo, delle bocce di vino, delle sedie spostate e delle posizioni perse. E’ il blues della musica, dei treni strapieni, delle sfide e delle rivincite. E’ quello delle telefonate perse, delle coincidenze e delle fondamenta. 
Questo blues è della mia scrittura, ed io lascio il 2012 così com'è. 

Bob