Guardo la mia città per poterla dipingere.
Traccio le pareti delle case e le
chiudo con i tetti. Unisco le storie di quei mattoni con una strada: un numero
illimitato di ciottoli posti uno accanto all'altro come in un mosaico.
Abbellisco con i colori qualche vetrina; metto i fiori su alcuni balconi e faccio
sventolare una tenda rossa dalla finestra aperta del quarto piano del terzo
palazzo a sinistra di quel lampione piantato a terra.
Non piove e il cielo ha deciso di
allungare la luce della sua giornata, spostando di qualche ora quel tramonto
che, solo pochi giorni fa, avrebbe già indossato l’abito scuro della notte.
In questa via non ci sono
macchine e il traffico è un affare dei pedoni. Un fiume di persone che
camminano dal basso all'alto, avanti e indietro, dall'alto al basso.
Mi disegno in questo paesaggio
cittadino. Sono proprio lì, non mi vedi? Sono quello sempre in viaggio, ma che
non ha con sé nessuna valigia.
Bob
Nessun commento:
Posta un commento