Schivo la pioggia mentre gli ombrelli difendono l’asfalto e
i tergicristalli marciano sui parabrezza delle autovetture. Apro il portone e salgo
le scale. Libero i miei capelli da quel sottile reticolo d’acqua con cui le
nubi hanno tentato d’imprigionare la mia testa.
Entro in casa.
Appoggio l’armamento e faccio il saluto al muro, comandante a
cui faccio rapporto della mia missione quotidianamente. Gli confido di essermi
preparato per questo inverno, di aver accumulato provviste e che, da questa
notte, comincerò a crivellare le nubi per spianare il cielo al ritorno della
luna.
Bob