domenica 19 agosto 2012

Pellicole colorate


Siedo sotto un albero secolare e mi ritrovo con vecchi amici. C’è il piccolo Doctor Bob intento a capire come indossare le sue calze bianche. È capace di allacciarsi le scarpe tutto da solo ma non pretendete che indossi i calzini nel verso giusto. C’è l’adolescente Doctor Bob, ha imparato a leggere e a scrivere; fa di calcolo e parla francese. Ha iniziato il liceo da poco. Sapete anche voi come sono quegli anni. Il giovane Doctor Bob, che cerca la sua strada fra le tante, passando da quelle asfaltate a quelle più dissestate. Dice di averne trovata una non ancora battuta, ma io non gli credo. Poi ci sono io, Doctor Bob. Guardo i miei compari d’ombra cercando di capire chi sono, sorridendo ad ogni loro aneddoto e tenendo solo per me la gravità dell’arco delle mie labbra.
Il numerino che stringo nella mano è lo stesso che la voce dell’altoparlante, appeso fra le fronde dell’albero, annuncia. E’ arrivato il mio turno. Mi alzo e mi dirigo verso il mio presente, lasciando alle mie spalle un prato di ricordi a cui ho donato nuovi colori proprio come fanno i giardini in fiore nei mesi di maggio. 

Bob

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