giovedì 29 ottobre 2009

8.30 DI MATTINA


Devono essere le otto e mezzo di mattina e, se non mi sbaglio, oggi è martedì.
Si, martedì, due giorni fa erano le undici, ieri le otto e mezzo, oggi le otto e mezzo, non essendo stato informato sul cambiamento dei giorni della settimana, posso dire con certezza che oggi è martedì.
Detesto il primo sguardo che mi lancia appena mi vede.
Anche ieri sera, lunedì secondo i miei calcoli, ha fatto le ore piccole.
Mi guarda fisso per qualche secondo, poi si mette a trafficare nelle mie vicinanze e torna ai suoi sogni.
Lui finge di cadere in un sonno pesante, ma so che il suo orecchio rimane teso verso la realtà storica che gli appartiene.
Alcune volte, tira fuori un coraggio da leoni nel gettarsi a capofitto sul gregge di pecore anche dopo le otto e mezzo e, dopo aver contato i cadaveri degli ovini, si ritrova a giustificare i ritardi ai nostri appuntamenti.
Io, a differenza sua, sono stata addestrata a non avvicinarmi troppo alle pecore che passano nelle mie vicinanze dopo le otto e mezzo di mattina e così continuo a sentire il gallo che canta dai miei altoparlanti.
Avete presente quanto possa essere stressante?!
Lui si sveglia, mi ripunta e si riaddormenta. Io, Sveglia!
Una cosa mi rincuora però, sapere di essere scagionata da ogni sua accusa nelle cause contro i suoi ritardi.
Lui dichiara sempre di non aver sentito suonare la sveglia, ma in realtà sono io che, ogni tanto, comincio a contare le pecore e proprio come lui mi riaddormento.
Bob e R.

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