Il cielo di questo 
tramonto è una tavolozza di colori caldi: rossi, gialli e arancioni si 
uniscono all’azzurro, sfumando di viola il terso orizzonte della 
giornata. Indicando un albero, mio nonno mi racconta, celando i ricordi 
nei brevi silenzi che separano le sue parole, la storia di quella 
pianta. 
"Lo vedi quell'olmo, ogni inverno, sembra che cada in un letargo apparentemente eterno poi, arriva la primavera a destarlo dal sonno, sfiorando il suo tronco e attirando i germogli dai rami con la luce del sole. Le sue estati sono vive e le sue fronde si fanno riparo per i nidi e per gli uccelli di passaggio. E’ stato piantato il giorno della mia nascita, sai. Il tempo prova ad abbatterlo ma lui, in barba agli anni che passano, non molla un colpo".
Bob
"Lo vedi quell'olmo, ogni inverno, sembra che cada in un letargo apparentemente eterno poi, arriva la primavera a destarlo dal sonno, sfiorando il suo tronco e attirando i germogli dai rami con la luce del sole. Le sue estati sono vive e le sue fronde si fanno riparo per i nidi e per gli uccelli di passaggio. E’ stato piantato il giorno della mia nascita, sai. Il tempo prova ad abbatterlo ma lui, in barba agli anni che passano, non molla un colpo".
Bob
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