giovedì 23 giugno 2011

DI NERO SCRITTO

“Che cosa vuoi? Che costringano i miei pensieri? Golia non vive in un trullo”

Non chiedetevi perché lo fanno, ma come mi vivono. In fondo, sono un semplice allineamento di parole equidistanti fra loro che necessariamente verranno interrotte da una cosa che viene detta punteggiatura Forse

Io sono una scienza perfetta, fatta di parole povere e ampollosità cortesi, in eguale verso.

Quando ne verrà l’occasione, non userò mezzi termini se vorrò cambiare il battito del vostro tenero e debole cuore o, se vorrò ingarbugliarvi le sinapsi ri-velando il mio mondo fatto solo da armadi socchiusi.

Fuori da questa pagina bianca, dai miei limiti schematici tracciati dalle mie stesse parole, io sono l’alternativa che va oltre alla retorica di ogni tempo.

Sono l’ombra fatta dal buio e dalla luce della vostra epoca. Non voglio né oneri né onori dal vostro tribunale.

Non sarò presente alla lettura della mia sentenza e nemmeno spiegherò le mie intenzioni o, per meglio dire, i miei giochi di specchio.

Sono l’insolita sbobba servita ai banchetti se vai a chiedere ai balordi chi sono per loro. Loro si cibano di me per poi vomitarmi innanzi a voi, esausti dallo sforzo di volermi contenere. Stolti.

Bob

Nessun commento:

Posta un commento