giovedì 23 giugno 2011

Cammini lunari

Da quanto tempo camminavo non lo ricordo.
Le mie scarpe lasciavano una striscia discontinua d’impronte nel fango fresco di pioggia.
Da quanto tempo non mi lasciavo la città alle spalle?
Penso di non esserne mai uscito prima. Tanto che le stelle, di cui solo avevo sentito parlare, mi scottavano nel profondo.
Era questo il limbo che bramavo?
Mi fermai.
Un misto fra timore e curiosità percorreva il mio essere.
Mi sentivo così perso e così caparbio nel continuare ad assaporare le fragranze di quel sottobosco a me nuove che, subito, mi riscossi dal mio torpore.

Il Vecchio fino ad ora non mentiva riguardo le indicazioni.
Una sola cosa non mi aveva detto, il viaggio sarebbe stato lungo e un pacchetto di sigarette non certo sufficiente.
Da quello che mi avevano raccontato su di lui, non era una persona di molte parole, ma con me si dimostrò alquanto loquace sin dal primo bicchiere.
Si spinse a raccontarmi le sue storie sotto le lenzuola con mezza città, di quando da giovane rampollo scappò dall'osteria dopo aver rubato due bottiglie di quel liquore troppo caro per le sue tasche.

“Vedi ragazzo, nella vita ci sono dei momenti in cui non puoi mentire. Se lo fai la gente se ne accorge e, in meno di quanto tu possa pensare, sei diventato un bersaglio per tutti".
A volte, non capivo quando parlava.
Enigmatico e conciso nelle sue frasi da risultare enunciate senza un rigore logico apparente.

Ero arrivato alla cima della collina.
Mi fermai un attimo e accesi una sigaretta, ero in anticipo per l'inizio del tutto e una pausa me la ero anche meritata.
La luna era alta in cielo e non sembrava un riflesso del sole, illuminava la piccola conca formata naturalmente dalle mancanti montagne attorno a me.
Era una sensazione di pace estrema che fluiva nelle mie vene.

La testa era sgombra e rinfrescata da un venticello che ci scivola sopra.
Poi mi misi a cercare le stelle, quelle più lontane e meno luminose s’intende.
La città mi concedeva nelle notti più limpide di poter osservare solo le più luminose.
La mia idea di volta celeste fu decisamente stravolta in quei momenti.

Bob

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