Era appoggiato allo sportello del camion. Un uomo alto, con pantaloni grigi, giacca marrone e occhiali spessi almeno un dito. Fumava impassibile la sua sigaretta. Quando ci vide arrivare si scostò dal camion.
“Lui sarà il tuo passaggio fino a Reno” disse il camionista che avevo conosciuto dentro l’area di servizio, rivolgendosi al misterioso personaggio.
Mi scrutò da cima a fondo da dietro i suoi occhiali spessi. Lì per lì, rimase serio poi sorrise. Allungò la sua mano verso di me “Piacere, Tom”.
“Io sono Greg” risposi.
Il camionista intervenne ricordandomi il patto che stavamo mettendo in atto: “Ok, ragazzo. Tu porti Tom a Reno. Eccoti 30 dollari. Gli altri 70 te li darà Tom a destinazione”.
“Ma tu cosa ci guadagni in tutto questo? Voglio dire, cento dollari sono un sacco di soldi. E tu vuoi darmeli solo per accompagnare una persona in un posto, che tra l’altro per me è quasi di strada. Devo preoccuparmi di qualcosa? Con tutto il rispetto – dissi rivolgendomi a questo misterioso Tom – ma chi sei? Un pericoloso serial-killer? Cosa devi andare a fare a Reno?”
“Ehi, Greg, il viaggio fino alla California è ancora lungo, se mi fai ora tutte le domande, non avremo più argomenti di conversazione lungo il viaggio”. Risero sonoramente tutti e due.
Pensai di lasciar perdere. La cosa non mi piaceva. Poi pensai che cento dollari erano pur sempre cento dollari e che i pochi soldi che avevo preso da casa avrebbero sì potuto essere sufficienti per arrivare fino in California e vivere fino a che non avessi trovato un lavoro, ma che non mi sarebbero mai bastati se le cose si fossero messe male. Cento dollari mi facevano gola. Per quanto riguarda il tizio che avrei dovuto scarrozzare fino a Reno, se si fosse rivelato pericoloso avevo pur sempre la vecchia Colt di mio nonno nascosta nella portiera, ma questo se le cose si fossero messe veramente male. Se tutto sarebbe andato liscio, avrei avuto un po’ di compagnia per una buona percentuale del mio viaggio.
Decisi di accettare ma stabilendo delle regole: “Ok Tom, ti porterò a Reno. Chiariamo subito un paio di cose. Di notte non guido, quindi ci fermeremo in qualche motel. Faccio conto di arrivare in California in meno di tre giorni, quindi vediamo di limitare le soste”. In realtà non avevo nessuna fretta di arrivare in California, avrei potuto mettercene anche 5 di giorni, ma lo dissi per darmi un tono. Quella del motel, invece non fu una mossa azzeccatissima. Viaggiando da solo avevo programmato di dormire in macchina per risparmiare, ma non mi fidavo però a dormire da solo in macchina con questo Tom, che per quanto ne sapevo poteva essere il nipote di Jack lo Squartatore.
Tom sorrise. “Affare fatto”, disse. Ci stringemmo di nuovo la mano. Lui salì in macchina, io salutai il camionista che mi passò i primi trenta dollari. Raggiunsi Tom in macchina. Stavo per passare i prossimi tre giorni con un perfetto sconosciuto, di cui sapevo solo il nome e che doveva andare a Reno. Era importantissimo che lui arrivasse a Reno. Quanto importante? Cento dollari di importanza.
Misi in moto e tornai sulla statale. Seguii le prime indicazioni per Amarillo e prosegui verso Ovest. Tentai di rilassarmi. Reno era proprio sul confine tra il Nevada e la California. Non ci sarebbe voluto molto. Ero deciso comunque a saperne di più su questo Tom. Non volevo girare intorno all’argomento, così andai dritto al dunque:
“Bene Tom, cosa ti porta a Reno?”
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